Largo Chiesa Madre

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L’attuale piazzetta situata all’entrata del centro storico di Mottola, ha ospitato sino agli anni ’30 una grande cisterna (della quale è ancora visibile il perimetro originale) che serviva i bisogni idrici della popolazione.
Su questo slargo sono posti dirimpetto a nord i resti della originaria facciata della Cattedrale, in puro stile romanico pugliese, realizzata – secondo la tradizione – nel 1198, durante la ricostruzione della città dopo la sua distruzione del 1102 per mano del normanno Muarcaldo, cancelliere del Principe di Taranto Boemondo d’Altavilla (secondo alcuni autori la chiesa sarebbe stata riedificata sui resti della antica Cattedrale pre-normanna, dedicata a San Giovanni). Sui resti appena visibili della facciata del XII secolo, praticamente semidistrutta da lavori di ristrutturazione della Cattedrale agli inizi del XVIII secolo, campeggia un bellissimo rosone finemente decorato, opera dello scultore Domenico da Martina, datato 1379, raffigurante al centro l’Agnus Dei.

Spostandoci sulla destra della antica facciata della Cattedrale, vi è una antica porta secondaria di accesso alla Chiesa, risalente al XVIII secolo, sovrastato dallo stemma in pietra di uno dei Vescovi di Mottola (Giovan Battista Falesio, 1638-1646; oppure Pietro Paolo Mastrilli, 1703-1714). Questa porta ha rappresentato di fatto l’entrata principale al tempio dagli inizi del XVIII alla metà del XX secolo, quando venne murata nel 1945 per lasciare spazio, all’interno della chiesa, all’altare dedicato alla Madonna Nera dei Polacchi.

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