Le Mirabili Grotte di Dio

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Le chiese rupestri di Mottola

Lo slogan le Grotte di Dio si ispirava al titolo di un articolo, datato 1987, tratto dalla rivista “Bell’Italia” e dedicato alle chiese rupestri di Mottola più belle. Ritenuto piuttosto accattivante, fu adottato per promuoverle turisticamente.
Le quattro chiese rupestri di Mottola più importanti per architetture e affreschi – databili dall’XI al XIV secolo – da visitare sono:
Santa Margherita o Marina per gli orientali, patrona delle gestanti, Sant’Angelo, unica nel suo genere in Italia perché a due piani, San Nicola di Myra, che conserva uno dei più antichi affreschi del Santo taumaturgo e, infine, San Gregorio, un vero gioiello d’architettura sacra scavata.

Chiesa rupestre di San Nicola

La Chiesa rupestre di San Nicola, definita dagli studiosi “Cappella Sistina delle chiese rupestri nel Mezzogiorno d’Italia” ci farà sfuggire, a prima vista, un’esclamazione di sorprendente meraviglia: i suoi pregevolissimi affreschi, di epoche diverse, dagli influssi teologici ed artistici sia di marca orientale che latina, la rendono infatti una vera e propria pinacoteca d’arte sacra popolare pugliese. Tra i Santi affrescati, spiccano, tra gli altri, lo stesso Nicola, Basilio, Pelagia, Parasceve, Giuliano, Pietro, Giorgio, Elena, Michele.

Chiesa Rupestre di San Gregorio

Resta impressa la pregevole architettura della Chiesa rupestre di San Gregorio, tra i più raffinati esempi d’arte sacra rupestre pugliese, con i suoi pilastri a forma di croce, gli archi a tutto sesto, le volte a motivo cangiante, gli altari eleganti. Campeggia di fronte all’ingresso il Cristo Pantocratore, dallo sguardo ieratico, che è stato paragonato, nei suoi tratti stilistici, a quello del Duomo di Monreale.

Chiesa rupestre di Santa Margherita

Nella chiesa rupestre di Santa Margherita, la Santa protettrice delle gestanti è ritratta in un affresco in cui si intravedono gli influssi della raffinata pittura orientale comnena. Curiosamente, la giovane e bella Margherita, nell'affresco riguardante la sua passio, è rappresentata completamente nuda, come fosse una donna anziana, con le carni flaccide ed i seni cadenti. Dal tema piuttosto insolito e coraggioso, ancora oggi, fa riflettere, il raro affresco, in ambito rupestre pugliese, di “San Nicola che procura la dote alle fanciulle", salvandole dalla prostituzione.

Chiesa rupestre di Sant'Angelo

Entrando nella Chiesa rupestre di Sant’Angelo saremo sottoposti allo sguardo del severo Giudice, con la fronte corrugata, cioè il Cristo Onnipotente, posto tra la Vergine Maria e San Giovanni Battista, nell’affresco sull’altare centrale. Al piano inferiore, un San Pietro autorevole e austero, di pregevole cifra stilistica, ci apparirà affrescato in un sott’arco.