Sulla sommità di via Monte Nero, edificato sulla roccia affiorante, e circoscritto da un contrafforte, con fondamenta a crudo, costituite da macigni, appare questo particolare trullo, probabilmente tra i più antichi di Alberobello. La sua particolarità sta nella forma doppia della copertura: un doppio cono continuo. Dall’esterno, la rientranza tra i due coni appare continua proprio perché colmata, ovvero “insellata” dal maestro trullaro che costruì l’edificio. Tale caratteristica, assente nei trulli più recenti, dà ulteriore conferma dell’arcaicità della costruzione. All’interno, vi è un focolare basso e non vi sono finestre. Anticamente, i diversi vani erano resi comunicanti da una piccola porta.
Due diversi prospetti, uno per ogni trullo, e due distinti ingressi, ciascuno affacciato su due differenti strade, caratterizzano questo trullo.
Un’antica leggenda vuole che il Trullo Siamese fosse abitato da due fratelli, di cui il maggiore era il promesso sposo di una ragazza. Ella, tuttavia, si innamorò del fratello minore, e i due divennero amanti, cosicché la convivenza tra fratelli divenne insostenibile. Il maggiore, irato, scacciò i due amanti, e rivendicò il diritto di primogenitura sull’abitazione. Ma anche il minore si appellò al diritto di ricevere la sua parte di trullo in eredità, cosicché esso fu diviso in due parti, con buona pace di tutti.