Chiesa a trullo di Sant’Antonio da Padova

Unica al mondo per la sua particolare forma a trullo, questa chiesa si trova sulla cima del rione Monti, e fu costruita in pochi mesi per iniziativa di don Antonio Lippolis, sacerdote di Alberobello, grazie alle offerte dei suoi concittadini. Fu aperta al pubblico il 13 giugno 1927, proprio nel giorno della festa di Sant’Antonio da Padova, cui fu anche dedicata la chiesa. Essa, infatti, è anche dedicata a Cristo Re dell’Universo. L’edificazione della chiesa avveniva pochi anni dopo la dichiarazione del rione Monti come Monumento nazionale (1910); ciò proibiva la costruzione di edifici moderni che ne deturpassero l’originalità e fu per questo motivo che don Antonio decise di adottare lo stesso stile a trullo nell’edificazione del nuovo luogo sacro.  Egli volle che l’intera squadra di maestri trullari fosse esclusivamente formata da concittadini di Alberobello.

La chiesa, nel suo prospetto esterno, presenta un ingresso monumentale preceduto da una scalinata, su cui vi è un rosone e, lateralmente, vi è anche un campanile a torre. L’aula è a croce greca e i pilastri sostengono archi a tutto sesto e quattro volte. Le cappelle laterali hanno le coperture a vela.

All’interno, vi sono le opere di Adolfo Rollo: l’Albero della Vita murale, col maestoso Crocifisso, il dipinto di Cristo Re, i bassorilievi di don Guanella e l’altare di Sant’Antonio con le formelle descrittive della sua vita. Caratteristici e ben armonizzati nell’insieme, nell’abside vi sono, al centro, l’altare, e a sinistra, il leggio, entrambi realizzati come monoliti, in pietra, rozzamente squadrata.

Negli anni ’60 la chiesa fu profondamente trasformata, e ne fu alterata perciò la sua originaria bellezza, alla quale finalmente è stata restituita nel 2004 a seguito di un radicale restauro.

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